Corona si lascia andare a confidenze spinte: “In carcere o approfitti di un detenuto gay o fai da solo”

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Intervistato dal settimanale Chi, in edicola domani, mercoledì 18 luglio 2018, Fabrizio Corona ha parlato a lungo del suo rapporto con Silvia Provvedi. Dopo il matrimonio con Nina Moric e la lunga relazione con Belen Rodriguez, l’ex re delle paparazzate è pronto a convolare a giuste nozze con la cantante del duo Le Donatella c

he gli è stato accanto anche durante la sua permanenza in carcere: “Sul matrimonio sono d’accordo. Silvia sa già che, se tutto andrà bene, il prossimo anno vorrei sposarla.” Corona, nel corso della lunga chiacchierata, ha rivelato, per la prima volta, un retroscena assai piccante sulla sua navigata fama da latin lover: “Ero poco più che maggiorenne quando conobbi Monica Bellucci. Mio padre lavorava per la Rai e faceva un programma che si chiamava Italians. Arriva lei, bella, bellissima. Ricordo tutte le sensazioni di quel momento. Chiacchieriamo un po’, c’era complicità tra noi. Però ero un ragazzino e non ho avuto la forza di portare avanti quel flirt che era iniziato. Altrimenti? Ci saremmo fidanzati. Con lei avevo percepito quelle sensazioni poi ritrovate con Belen e, oggi, con Silvia.
In vena di confessioni, Fabrizio ha chiarito il motivo per cui fa uso di piccoli ‘incentivi’ per vivere a pieno la sfera intima:
Non ho mai nascosto di far uso dell’aiutino. Molti pensano che sia un gioco per strappare risate, in realtà non è così. Anteriormente alla prima carcerazione la mia attività sessuale era regolare. In carcere, però, hanno iniziato a drogarmi con degli psicofarmaci che ammazzano il desiderio. Totalmente. Per questo quando esci e hai voglia di spaccare il mondo, anche e soprattutto sessualmente, il primo pensiero vola alla pillola magica. Io ne faccio uso, lo faccio per me, ma anche per la mia compagna. Duro due orette piene. Non male. Questo lo trovo romantico.”

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