Valentina Dallari e l’anoressia: ‘Sto ancora lottando’

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La ex tronista di Uomini e donne racconta il suo lento percorso verso la guarigione e si prepara a lasciare il centro in cui è ricoverata da inizio anno

Valentina Dallari, ex tronista di Uomini e donne, torna a parlare della sua malattia, quell’anoressia che l’ha colpita tempo fa e che a inizio 2018 ha accettato di curare. Intervistata da Uomini e donne magazine nel numero in edicola la ragazza ha aggiornato i fan sulle sue condizioni e a domanda su come stia risponde:

Diciamo abbastanza bene. Procedo nel mio percorso a piccoli passi, però importanti. Sono quasi sette mesi che sono dentro la residenza ed esco solo i weekend che mi servono per svagarmi e mettermi un po’ alla prova. È dura, non lo nascondo, ma grazie alla mia famiglia, agli amici e al mio fidanzato, sto cercando di ritrovare la felicità che non avevo da tempo.

Valentina Dallari e la scoperta della malattia
La Dallari ripercorre il momento in cui si è accorta di essere realmente malata, cosa che non ha capito subito. Fondamentale in questo senso è stato l’intervento della sorella:

Quando ti ammali di anoressia non te ne rendi conto. Le cose che fai, ciò che mangi e tutto il resto ti sembrano normali e adeguate. Ti dà un certo senso di onnipotenza controllare la fame, lo specchio non ti fa vedere come realmente sei, e quindi è impossibile rendersene conto da soli. Quando mia sorella un giorno mi ha detto di volermi far ricoverare ho capito che qualcosa non andava. Ero alta un metro e settantacinque e pesavo trentanove chili, ma non mi ero resa conto fosse un problema. Dal giorno dell’ingresso al centro, ho messo in discussione tutta la mia vita fino ad accorgermi, dopo qualche mese di ricovero, di essere realmente ammalata […] Sto qui da quasi sette mesi.

Il timore del ritorno alla normalità
A metà agosto Valentina lascerà la struttura e il grande momento è accompagnato da qualche timore:

Sono un po’ agitata all’idea di riprendere la mia vita in mano in modo sano. La paura di ricaderci c’è sempre, ma ora so che ho gli strumenti per riconoscere la malattia. Sto ancora lottando, qualcosa è rimasto e sto lavorando per toglierlo completamente […]

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